ALZHEIMER: PASSO AVANTI VERSO LA SCOPERTA DEI MECCANISMI SOTTOSTANTI LA NEURODEGENERAZIONE

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ALZHEIMER: PASSO AVANTI VERSO LA SCOPERTA DEI MECCANISMI SOTTOSTANTI LA NEURODEGENERAZIONE

Nasce dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Roma Tre, l’University of Texas Medical Branch e l’Oregon Health & Science University uno studio recente pubblicato su The Journal of Neuroscience con il titolo “Oxidative damage and antioxidant response in frontal cortex of demented and non-demented individuals with Alzheimer’s neuropathology” [1].

Lo studio dimostra che individui NDAN (Non-Demented with Alzheimer Neuropathology ) avrebbero la capacità di attivare una risposta cerebrale antiossidante in grado di far fronte alla neurodegenerazione dell’Alzheimer.

Un punto di svolta importante per la ricerca sui meccanismi sottostanti questa patologia neurodegenerativa che colpisce un numero sempre più alto di persone. Secondo il Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Alzheimer Disease International, in Italia oggi il numero totale delle persone affette di demenza è stimato in oltre 1 milione, di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer [2].

I risultati

Lo studio sottolinea il ruolo delle difese antiossidanti contro la neurodegenerazione in particolare nei soggetti NDAN. Analizzando 34 campioni post-mortem di corteccia cerebrale di soggetti di controllo, con alzheimer e NDAN, hanno rilevato come proprio questi ultimi abbiano la capacità di attivare una risposta cerebrale antiossidante che permette di contrastare la neurodegenerazione causata dall’Alzheimer: essi resistono alla demenza, nonostante la presenza di depositi amiloidei e della proteina Tau, caratteristici dell’Alzheimer.

Tale risposta antiossidante permetterebbe di far fronte allo stress ossidativo, ovvero uno dei meccanismo principali di danno, favorendo la conservazione delle abilità cognitive.

Il prof. Giulio Taglialatela afferma: “Nei tessuti dei soggetti NDAN abbiamo scoperto una differente espressione dei fattori che modulano la risposta antiossidante: in particolare, molecole di microRNA regolatrici negative di fattori di trascrizione della risposta antiossidante, sono presenti a basse concentrazioni negli individui NDAN e altamente espresse nei pazienti alzheimeriani” [3].

Questo studio fornisce ulteriori conoscenze sui meccanismi sottostanti questa patologia e getta le base per nuovi progetti terapeutici per contrastare l’Alzheimer.

Fonti:

[1] https://www.jneurosci.org/content/jneuro/early/2020/11/24/JNEUROSCI.0295-20.2020.full.pdf

[2] http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=2402&area=demenze&menu=vuoto

[3] https://www.uniroma3.it/articoli/alzheimer-scoperti-i-meccanismi-delle-difese-antiossidanti-contro-la-neurodegenerazione-138933/

Dott.ssa Denise Magnago, neuropsicologa